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Riedizione di un romanzo pubblicato nel 1967, ambientato dai primi anni del fascismo fino al secondo dopoguerra a Comacchio, il libro narra la vita di un medico ferrarese, conservatore e antifascista, contemplatore curioso delle misere esistenze dei "fiocinini", della loro lingua gutturale e dura, forgiata nella fame, nella malaria, nell'indigenza. Quando una popolana giovane e bella gli offrirà appassionatamente il suo amore lui sarà costretto a rifiutare, prigioniero dei propri schemi morali, incapace di legarsi a una donna socialmente e intellettualmente troppo distante da lui. Sullo sfondo, e spesso in primo piano, la presenza invadente e inquietante delle valli del delta del Po, di una natura incontaminata e a tratti violenta. Questo romanzo è da leggersi, oggi, anche come documento storico-antropologico e naturalistico: infatti ricostruisce nei particolari le vicende, gli usi e la lingua di una popolazione scomparsa, e riporta minuziosamente le straordinarie peculiarità di un ambiente, il delta del Po, dalle caratteristiche uniche.